Posts written by IZ1OQU

Versione definitiva in resina nera. Con grano per il fissaggio.
Devo dire che la finitura della resina nera non è il top, ma per un prodotto fai-da-te ci può stare.

Qualche altra foto. Versione revisionata: la ingrandirò ancora di un 10% circa e aumenterò lo spazio per il dito nella manopola. Il resto delle misure mi sembrano gradevoli e adeguate. Che ne pensate?
Penso che a inizio gennaio produrrò il primo modello "definitivo" in resina nera.

Il prezzo è solo poco più alto e su oggetti piccoli la differenza è minima. I tempi di lavoro sono diversi, il rumore e la puzza diversi (meno rumore e più puzza) e gli impicci sono diversi: ci sono situazioni più complicate da gestire perché se un pezzo resta attaccato alla macchina ti manda in crisi tutto il lavoro ma te ne accorgi solo alla fine.
Io uso resine lavabili in acqua, la cui puzza è meno marcata e grazie alla lavabilità con acqua permettono di evitare solventi. Tuttavia la loro viscosità è tale che se ti sporchi persino l'acqua fa fatica a pulire e finisci con il dover trattare sempre tutto con l'alcool. Anche i pezzi della macchina han bisogno sempre di un paio di passate in alcool: una per pulire il grosso e una di finitura.
Ho atteso molto per fare questo passo perché conosco le resine e sono terribili. C'è stata la possibilità di fare una sorta di operazione di gruppo con amici che avevano interessi a stampare modelli vari percui la spesa infine s'è ridotta, ma quando c'è da pulire i pezzi e curarli (terminare la fase di indurimento con raggi uv) mi accollo tutto io. E' una cosa che se hai tempo libero e una vera passione nel settore modellismo, alla fine la fai con un po' di pazienza ma altrimenti rischi di cedere e lasciare tutto in un armadio.
La preparazione dei modelli è un'altra fase delicata perché i supporti giocano un ruolo fondamentale per riuscire a realizzare i sottosquadra e al contempo per non sprecare una quantità eccessiva di materiale che verrà inevitabilmente buttato nella spazzatura.
Tempo libero permettendo, se a qualcuno possono servire pezzi particolari su misura ne possiamo discutere.

Sì: tecnologia a resina uv. Rughe quasi inesistenti e segni dei punti di supporto minimi, quasi trascurabili. La resistenza a compressione per pezzi pieni è eccelsa e su spessori maggiori di 5mm il pezzo è difficile da rompere a mano e occorrono martellate. Su spessori inferiori a 5mm invece è fragile, ma meno dell'equivalente in filo-estrusione.
La manopola appare simile a un sasso e può patire i graffi, ma come del resto li patirebbe una plastica "industriale" se non si presta attenzione. C'è comunque un abisso tra il risultato in resina e quello a filo, sotto tutti i punti di vista: precisione finitura, robustezza, precisione dimensionale.
Nelle prossime settimane, dopo le vacanze, stamperò la versione nuova che ho già ritoccato per essere più grande; userò resina nera e vedremo l'effetto.
Ho una Elegoo Mars 2 Pro.

Il software indica che la versione totalmente rettangolare della 3RV ha circa 1,5 dBi in più, oltre che angoli più bassi e un fronte-fianco leggermente migliore.
Credo però che ci siano margini sia per ottimizzare ancora la versione "special" come pure che al lato pratico queste differenze siano così minime che è difficile apprezzarle o addirittura ottenerle costruttivamente. Sulla trascurabilità delle inezie si basa un po' il principio di queste antenne: nascono per andare on-air rapidamente anche in condizioni difficili, dove si può sacrificare qualcosa pur di operare. Probabilmente è come se paragonassimo una tre elementi con una tre elementi e mezzo...

Trovata e, come anticipato, bisogna cambiare un po' di variabili.
Ovviamente questi valori a software vanno ritoccati nella realtà dove tutte le misure sono più corte di circa 5%
www.dropbox.com/s/jfn4krs8pw2ffqk/3rv-special.jpg

La tua intuizione è giusta e ricordo di aver provato, ma al momento non trovo i files.

L'inghippo è che non basta levare i due lati estremi e stirare gli altri, ma bisogna ritoccare anche la larghezza complessiva dell'antenna: c'è un gioco di impedenze e reattanze che ballano a braccetto secondo principi precisi, gli stessi che obbligano l'antenna a restringersi se ci si aggiungono altri 2 elementi verticali.
Se trovo un po' di tempo libero, provo a risimularla. In effetti, da un certo punto di vista, sarebbe più facile da realizzare e gestire durante l'attività.

Negli ultimi 6 anni ho utilizzato macchine per stampa 3d che mi hanno semplificato se non addirittura risolto problemi con le antenne, ma quella che vi presento oggi in assoluta anteprima è una MANOPOLA.
Sono sempre stato convinto che la manopola dell'FT817 fosse troppo piccola: piccola da girare per chi ha le dita grandi, ma anche piccolo il buchino che dovrebbe fare da guida per il dito. Parallelamente, una manopola piccola è meno precisa di una grande: l'angolo di rotazione fa molta differenza e quanto più è grossa la manopola tanto più piccola risulta la rotazione che si può imprimere.
Ne ho disegnata una prima versione e l'ho subito realizzata con nuova tecnologia a resina per una maggiore precisione e un risultato più solido.
Potete vedere il risultato nella foto a seguire. Nelle prossime settimane proverò ad autocostruirne una di un pelo più grande (circa 10%).
I limiti dimensionali sono imposti dalla radio stessa: superare con il bordo della manopola il margine inferiore della radio può voler dire toccare il piano di appoggio, a meno che non si utilizzi un rialzo.
Per chi non riesce a visualizzare l'immagine nel post, può trovarla qui:
www.dropbox.com/s/pgds5p44fdiv38o/DSCN6329.jpg

Non rincorro mai nessuno, se non me stesso.
In questo momento sto a guardare, perché non posso correre

Ciao Nicola, ottimo lavoro.
Grazie per le tue prove
Un po' di affinamenti ci vogliono sempre perché cambiano piccole variabili, ma l'antenna sostanzialmente è lei.

Un passo più che enorme, immenso, atteso da tempo!
Complimenti a tutto lo staff!

Ottimo! Grazie, Vitaliano.
Mi sembra di capire che non sia stata un'autocostruzione complicata.
Attendiamo le aperture e i test

Se l'analizzatore indica che risuona in basso, vuol dire che va rimpicciolita per portarla su una frequenza superiore (di fatto rispetta il criterio: taglia per alzare di freq, allunga per abbassare di freq). Quindi nel vertice alto e nel vertice basso (cioè dove sta l'alimentazione) va in egual modo accorciata un pochino se bisogna farla risuonare più in alto.

Come per tutte le antenne, la dimensione del conduttore influisce leggermente, ma è difficile dare a tutti un valore univoco su cui lavorare.

Confermo che il guadagno sul dipolo non è enorme, ma palpabile, ed è ben più marcato il fronte/fianco.

Stamattina ho mandato a Vitaliano questo file, che giro anche a voi:
www.dropbox.com/s/0cepj2he75883ln/theta_6m_iz1oqu.jpg

Versione Theta per i 6m. Misure "crude" nel senso che sarà sicuramente da rimpicciolire un po'. Non ho modo al momento di misurarvi con precisione la versione che avevo autocostruito tempo fa, ma mi riprometto di farlo appena possibile.

Ciao a tutti.
Intanto vi ringrazio per aver aperto la discussione iniziato questa sperimentazione.
Alle alte frequenze per le quali sono nate queste antenne, ogni minima modifica (anche di millimetri) comporta grandi cambiamenti. Percui non demordete alla prima autocostruzione: le misure sono indicative e chiaramente vanno ritoccate in base a ciò che uno ha a disposizione. Io uso sempre fili piuttosto sottili per ridurre peso e ingombro.
Importantissimo ricordare che non stiamo parlando di antenne di grande quadagno o che facciano miracoli: sono soprattutto antenne pratiche, facili da montare, facili da puntare e che, grazie alle dimensioni contenute e la forma particolare, possono essere poste molto alte da terra migliorando le performance anche in condizioni di vento sostenuto, dove altre antenne sarebbero impossibili da montare. Inoltre si possono autocostruire con materiali semplici.

Roberto, io credo che negli ultimi mesi il calo di attività sia strettamente legato al calo di attività solare.
Personalmente ho avuto molte occasioni per fare radio, ma guardando le previsioni e sentendo le indicazioni degli amici con postazioni in altura, non me la sono sentita di partire per rischiare di prendere dei cappotti. Devo ammettere che in passato mi son davvero rotto la schiena con certi viaggi (con conseguente cappotto) e anche ciò non aiuta psicologicamente.
Infondo non bisogna timbrare un cartellino.
I momenti di magra sono ugualmente utili per cercare nuovi posti, nuovi percorsi, nuove idee.